Danni da Filler

Danni da Filler. La richiesta per risolvere un inestetismo cutaneo del viso oramai da diversi anni è rivolta sempre di più verso il "no bisturi" ed in particolare verso i filler ( materiali iniettabili a scopo riempitivo ). Riempire le rughe, le pieghe, ringiovanire la cute del viso o del collo, aumentare il volume delle labbra o degli zigomi facendosi iniettare sostanze riempitive e sempre più di moda. Ma se la sostanza iniettata è un filler permanente i medici avvertono, che tali sostanze possono provocare anche a distanza di anni un rigetto, un infiammazione, un granuloma,un infezione, gonfiore, indurimenti, ulcere, esiti cicatriziali, perdita di sensibilità e addirittura possono migrare. La lesione più frequente è il granuloma che è una lesione caratteristica delle infiammazioni croniche sia di natura infettiva sia dovuta alla presenza di corpi estranei, come appunto nei casi accaduti dopo le infiltrazioni di filler permanenti che sono a tutti gli effetti dei corpi estranei al nostro organismo. I granulomi da filler permanenti possono essere caratterizzati da un'intensa proliferazione cellulare e si manifestano con antiestetici e dolenti gonfiori, infiammazioni più o meno estese, indurimenti di alcune aree più o meno vaste del viso, dove il materiale è stato iniettato, che possono arrivare a comprimere le terminazioni del viso e causare di conseguenza una sintomatologia dolorosa sempre costante che aumenta alla pressione. A volte può presentarsi anche una perdita di sensibilità con limitazione più o meno importante dei movimenti del viso e delle labbra. Tutto ciò incide di conseguenza sulla sfera psicologica e la persona a spesso non riesce più a condurre una vita normale non accettando la sua immagine.

COS'E' GRANULOMA DA FILLER PERMANENTE ?

INTERVENTI CURA E RIMEDI DANNI DA FILLER ?

NUOVA SOLUZIONE LASER - RIMOZIONE NON CHIRURGICA - GRANULOMA DA FILLER ?

 

Danni da Filler

E' allarme filler, le iniezioni contro le rughe alle quali ricorrono sempre piu' italiani. A comunicarlo è il Dottor Raffaele Siniscalco presidente della Simed - centri di medicina estetica e già presidente della Semeb - Società Europea di Medicina Estetica e del Benessere, oggi massimo esperto, insieme al Dottor Cassuto di Milano e il Dottor De Angelis di Modena, nella rimozione di filler senza ricorrere all'intervento chirurgico grazie all'unico laser, l'Eufoton 1500 LaseMar, in grado di risolvere i problemi derivati dai filler. Nel 2013 si sono contati circa 100 mila effetti avversi e o collaterali da questi trattamenti. Ci sono oltre 150 prodotti a marchio CE in commercio in Italia ma solo 7 sono stati approvati dalla FDA negli Usa, appena il 4,6%. La punturina, il ritocchino veloce, non troppo costoso, ogni anno attrae circa 2 milioni di italiani, di cui 500 mila sono uomini. Non senza qualche rischio però se più di 100 mila gli italiani hanno avuto affrontare poi problematiche più o meno gravi. Questo accade, continua il dottor Raffaele Siniscalco, perché molti medici fanno uso di filler a buon mercato, a basso costo e soprattutto non certificati e perché molti di questi trattamenti sono effettuati da soggetti non medici, che commettendo il reato penalmente perseguibile di abuso della professione medica, in ambienti non idonei, come i centri estetici. Da non confondere gli effetti normali dell’iniezione come gli arrossamenti transitori, i piccoli lividi, il dolore passeggero che recedono spontaneamente e non comportano alcun pericolo per i pazienti». Se le ormai diffuse punturine fossero effettuate esclusivamente da medici estetici di provata e consolidata esperienza che utilizzano esclusivamente prodotti di altissimo livello tutto ciò non accadrebbe e sicuramente gli effetti indesiderati sarebbero di gran lunga di numero inferiore. A fronte di questa scarsità di garanzie la moda del ritocchino veloce non accenna però a diminuire. Al filler infatti si ricorre sempre prima: se fino a soli 5 anni fa l’età media era attorno ai 40-45 anni, oggi la prima alla prima punturina si arriva anche a poco più di 20 anni e spesso si affronta la questione con leggerezza senza verificare il prodotto che viene utilizzato e neanche si chiede se ad iniettarlo è un medico estremamente abile con una grande esperienza alle spalle. Personalmente utilizzo esclusivamente i filler della famiglia Restylane e Juvederm che grazie alla loro molteplicità di utilizzo e soprattutto perché riconducibili a due colossi farmaceutici come la Galderma e l'Allergan, sono al top della gamma di filler riassorbibili e che oltre al marchio CE sono approvati infatti dalla FDA americana.

Intervento rimozione granulomi causati da Filler

Centro leader per la risoluzione dei danni da filler. Contro i granulomi e i danni causati da filler permanenti viene utilizzata esclusivamente la nuova tecnologia laser che evita l'intervento chirurgico per rimuoverli. Si usa un nuovissimo laser intralesionale "EUFOTON LaseMar 1500", giunto alla terza generazione, che agisce dall'interno direttamente nei tessuti interessati. Il laser è dotato di una sottilissima fibra ottica dallo spessore ridottissimo di soli 100-200 micron (1-2 decimi di millimetro). Tale fibra ottica viene inserita direttamente nel granuloma interessato. Successivamente viene erogata l'energia laser agendo sul granuloma senza causare traumi ai tessuti circostanti e senza dar luogo ad esiti cicatriziali. Si tratta di un laser a diodi 1470 nm (nanometri) che stimola grasso, acqua ed emoglobina, per evacuare il filler e interrompere il processo infiammatorio in modo definitivo, senza lasciare alcuna traccia. Veicolata nel granuloma attraverso la sopracitata fibra ottica, la luce laser surriscalda l'area da trattare, e il filler permanente viene liquefatto per poi fuoriuscire dai forellini praticati per inserire la fibra ottica stessa. Gli invisibili forellini si richiudono da soli senza accorgimenti particolari tranne un accurata detersione e disinfezione. Dopo il trattamento compare un gonfiore più o meno evidente a seconda del caso trattato, provocato logicamente dal riscaldamento dei tessuti, che scompare rapidamente nel giro di 7-14 giorni. La durata del trattamento è variabile e dipende dall'estensione dell'area e dalle dimensioni del granuloma da trattare.